
Su quali interventi di natura urbanistica ed edilizia la vostra amministrazione si è concentrata e su quali vuole agire in futuro?
Continuiamo a concentrarci sul filo conduttore che ha da sempre accompagnato le nostre politiche urbanistiche: il centro storico. Il “borgo” come cuore pulsante della comunità, con quella centralità che da sempre ha avuto e che dovrà avere anche in futuro. L’obiettivo è quello di evitare quello scivolamento a fondo valle, come avvenuto per tanti altri comuni, che crea frazioni a volte sconnesse.
Cerchiamo di contrastare questo fenomeno con scelte ben precise, ad esempio mantenere le scuole a ridosso del centro storico con l’edilizia scolastica che si collega al centro diventando così una sorta di estensione del borgo. Un sistema che genera una relazione virtuosa che arricchisce la scuola grazie a tutte le bellezze del centro storico (teatro, piazze, monumenti, biblioteca, luoghi della cultura, muse, palazzo della cultura, ecc…) e a sua volta il centro storico sempre più giovane con la presenza dei più piccoli. Un luogo che dovrà essere sempre più sicuro, protetto, dedicato alle persone piuttosto che alla viabilità di autovetture.
Creare frazioni a fondo valle, dove le persone non possono usufruire di luoghi comuni e di incontro, ma si trovano abitazioni lungo strade provinciali con auto che sfrecciano ad alta velocità con il conseguente inquinamento atmosferico, acustico, crediamo non sia il corretto sviluppo urbanistico dei nostri piccoli comuni, che invece si distinguono dai grandi centri urbani per quell’alta qualità della vita. Questo però spesso significa però anche la consapevole rinuncia a qualche comodità, come quella di un grande parcheggio, o il centro commerciale a pochi metri da casa, o la vicinanza ad una grande strada provinciale che ci permette in poco tempo di raggiungere altre mete.
Da un punto di vista urbanistico, abbiamo sempre puntato sul concetto di limitare il consumo di suolo e puntare sempre più sulla rigenerazione urbana e sulla qualità dell’edilizia. Si pensi, a tal proposito, all’avvio dei procedimenti per l’acquisizione dell’area fatiscente in prossimità del centro storico, denominata “Casa ex suore”, la cui acquisizione permetterà all’amministrazione non solo di migliorare la qualità urbana di quest’area, demolendo il fabbricato presente, ma permetterà la realizzazione di un’area per parcheggi funzionale al centro. Operare in campo urbanistico ed edile significa spesso dover essere lungimiranti e coraggiosi, non fermarsi solo alle criticità che si verificano nell’immediato ma valutare quelle che potrebbero verificarsi un domani e pianificarne al meglio le possibili soluzioni.
È sulla base di questo modus operandi che a breve inizieranno i lavori per la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport in zona Nevola e che si avvieranno le progettazioni per il nuovo polo scolastico in adiacenza agli attuali campi da tennis. Due progetti, questi, che rispondono nell’immediato a problematiche presenti nella nostra comunità e nell’edilizia scolastica in particolare, ma che, grazie a progettualità flessibili e dislocazioni strategiche potranno venire incontro anche a richieste future.
Come è strutturato il vostro ufficio comunale che si occupa di urbanistica ed edilizia?
L’ufficio preposto a seguire questi temi ha subito negli ultimi tempi sostanziali cambiamenti, non solo a seguito della creazione dell’ “Unione dei Comuni Misa e Nevola” con il Comune di Castelleone di Suasa, ma anche a seguito di alcuni pensionamenti e richieste di mobilità dei dipendenti che hanno comportato una riorganizzazione interna dell’ufficio stesso.
I settori urbanistica e ambiente da un lato e lavori pubblici e manutenzioni dall’altro, un tempo distinti in due aree ciascuna con il proprio dirigente, sono stati riuniti in un’unica area tecnica unificata, formata da una squadra di geometri che con la fusione amministrativa avvenuta con il Comune di Castelleone di Suasa sono a tutti gli effetti dipendenti dell’Unione Misa e Nevola. Siamo convinti che la differenza in un ufficio la faccia proprio il personale sia interno che esterno, a tal proposito stiamo predisponendo due selezioni per assumere due figure tecniche un geometra e un ingegnere che andranno a completare la squadra di tecnico del nostro ufficio, che sarà così composto da cinque geometri ed un ingegnere e da sette operai esterni.
Come sono i rapporti con i professionisti che operano nel territorio comunale?
La filosofia che si cerca di mettere sempre in atto è quella della massima collaborazione e trasparenza, perché molto di quello che si ha oggi in termini di qualità urbana e ambientale deriva anche dall’operato che i professionisti attuano nel nostro territorio comunale.
Avete subito danni dal terremoto del 2016 ad edifici pubblici e privati del vostro comune?
Fortunatamente il nostro comune è stato interessato solo marginalmente dagli ultimi eventi sismici e solo in un caso, mi riferisco alla cella campanaria della Confraternita dello Spirito Santo, è stato necessario ricorrere ad un intervento di consolidamento.
Tuttavia, anche se questi eventi non hanno comportato conseguenze sul nostro patrimonio pubblico né su quello privato, l’Amministrazione ha effettuato nel corso del 2017 le dovute valutazioni di vulnerabilità sismica su tutti gli edifici scolastici e sul palazzo comunale, ottenendo così non solo un’adeguata conoscenza dello stato di salute degli stessi, ma procedendo anche all’analisi della tipologie di interventi da effettuare, dei relativi costi da sostenere e delle tempistiche entro cui procedere per il loro miglioramento sismico. Insieme ai professionisti esterni incaricati abbiamo organizzato una settimana dedicata alla sicurezza, con il duplice scopo di sensibilizzare le persone alla cultura della prevenzione, e con il secondo obiettivo di informare la comunità dei risultati ottenuti dalle prove sugli edifici pubblici, con il successivo cronoprogramma degli interventi da eseguire nei prossimi due anni.
Quali sono le principali criticità sul territorio comunale, in particolare nelle frazioni?
Le criticità maggiormente riscontrate sia nel centro abitato che nelle numerose contrade presenti nel nostro territorio comunale, sono nella maggior parte dei casi riconducibili a problemi di regimazione delle acque piovane, non solo su terreni privati ma anche lungo strade ed altre proprietà comunali e a fenomeni franosi dovuti in parte a quanto sopra indicato, in parte alla natura stessa dei terreni che costituiscono il nostro territorio.
Sul vostro territorio esiste un impianto di trattamento dei rifiuti. Problematica o opportunità?
Avere un impianto rifiuti come una discarica e un TMB (trattamento meccanico biologico) significa una grossa responsabilità con l’ambiente.
La grande sfida e forse l’elemento che ci permette di gestire al meglio questi impianti, in quanto trattasi di gestioni interamente pubbliche è proprio il tema della bellezza. Il fatto che questi impianti siano ubicati in un comune che è inserito in molti circuiti turistico culturali, quali il club dei Borghi più belli d’Italia, oppure le Bandiere Arancioni, Bandiera Verde dell’agricoltura, non è un caso.
Gestire una parte così importante del ciclo dei rifiuti porta con sé anche un’altissima predisposizione alla trasparenza e alla partecipazione. I cittadini di Corinaldo, sempre più conoscono l’impianto di trattamento e smaltimento dei rifiuti, ne sanno le dinamiche evolutive ed anche i rischi che porta con sé. Ma questo rapporto, impegnativo ma essenziale, genera uno stato di fiducia verso l’Amministrazione dell’impianto che permette a tutti di concentrarsi su elementi diversi, come la cultura e il turismo, sfruttando al massimo la opportunità, anche economiche, offerte da questa situazione.
Corinaldo è molto ricca in testimonianze architettoniche. Come volete valorizzarle?
Molto si è fatto in questi anni per valorizzare il patrimonio storico-edilizio del nostro comune, sia in termini di manutenzione che di rifunzionalizzazione, sfruttando non solo le risorse economiche del Comune ma anche finanziamenti Regionali o Europei o altri strumenti che coinvolgono soggetti privati come l’ “Art bonus”.
A nostro avviso, il modo migliore per valorizzare qualcosa è viverla e per poterlo fare occorre renderla accessibile alle persone (turisti e cittadini), creando progettualità che la facciano tornare parte integrante della comunità e non solo qualcosa che debba essere visto o visitato.
Basti pensare al recupero che si sta avviando a conclusione del Palazzo dell’Ex Convento dei Padri Agostiniani lungo via del Corso che tornerà alla comunità come il nuovo “Palazzo della cultura”, o la rifunzionalizzazione di parte di tre piazzette lungo via del Corso, tramite l’installazione di alcuni arredi che hanno dato vita a nuovi angoli all’interno del centro storico (angolo leggere e giocare, l’angolo arte e musica, l’angolo del mercato) per far riappropriare i cittadini di luoghi ormai non più vissuti se non come parcheggi o luoghi per il transito veicolare o il progetto che a breve si concretizzerà di riutilizzo delle guardiole presenti lungo le mura del mangano per la realizzazione di un museo diffuso, giusto per citarne alcuni
Qual è il pensiero della vostra amministrazione sul tema delle unioni, delle fusioni e delle incorporazioni di comuni?
Andare oltre i vantaggi economici! Molto spesso i percorsi comuni fra Amministrazioni (dalle Unioni alle Fusioni) si basano solo ed esclusivamente su un valore: il vantaggio economico che genera una Unione o una Fusione.
A nostro parere questo rappresenta forse il più sbagliato fra i “primi passi”. L’identità di una comunità va oltre il momentaneo fabbisogno economico ed implica tutta una serie di dinamiche sociali, culturali, affettive e amministrative che non possono essere ignorate.
I tantissimi fallimenti in tal senso, anche vicino alla nostra comunità, sono un segnale chiarissimo ma troppo spesso ignorato.
Stare insieme, anzi “sempre più insieme”, è di vitale importanza. Ma allo stesso modo è importante farlo con consapevolezza e soprattutto volontà. Non creando contenitori amministrativi vuoti o peggio ancora fusioni a freddo, stabilite a tavolino.
Nel nostro piccolo, stiamo ragionando da tempo su queste dinamiche e lo stiamo facendo forti di un percorso di condivisione virtuoso e vero. Da quasi 15 anni portiamo avanti con convinzione un’unione comunale con Castelleone di Suasa che possiamo dire senza meno fra le più “mature” in Italia. Lo stesso Ministero dell’Interno ha premiato la nostra Unione con un contributo di oltre 180 mila euro, riconoscendoci come la seconda Unione in Italia per la gestione associata dei servizi.
Parliamo di “Fusione Amministrativa” apertamente, non come obiettivo ma come punto di partenza attuale per un futuro sempre più insieme. Le nostre comunità, quella di Corinaldo e di Castelleone di Suasa, da tempo sono entrate in questa prospettiva e solo da qui, da questa consapevolezza e maturità, è possibile guardare al futuro con una progettualità nuova.
Stare insieme non significa solo condividere i “problemi” bensì mettere in comune prima di tutto le potenzialità. Quando capiremo questo passaggio, allora vedremo dei cambiamenti importanti dappertutto. Fino a quel momento non saranno mai percorsi semplici.
di Davide Amicucci