
Ben trovati.
Esordisco, se me lo permettete, con una premessa, che poi spontaneamente, almeno per quanto mi riguarda, conduce ad una piacevole constatazione: se anche il periodico trimestrale Azimut, a cura del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, con tanta dedizione e sempre così attento alle nuove tendenze tecnologiche, propone ai propri lettori, articoli ed interviste dedicate alla metodologia BIM, allora significa che, in questi ultimi anni, effettivamente qualcosa ha iniziato a cambiare.
E, ne sono assolutamente convinto: è in atto un cambiamento da interpretare e da intendere nell’accezione più positiva!
Sono un diplomato Geometra nel 1995, e subito dopo, sono riuscito a frequentare uno dei primissimi Corsi formativi dall’indirizzo “Progettista e Disegnatore CAD”, finanziati dalla Comunità Europea.
Esaurito poi l’anno di servizio militare ed aver concluso il previsto biennio di praticantato, svolto per mia fortuna, presso un noto Architetto romagnolo, specializzato nella progettazione e direzione lavori, di cantine ed aziende vitivinicole, ho raggiunto l’abilitazione all’esercizio della libera professione, con la sessione d’esame del 1999.
Ma la mia precoce passione per l’informatica e la grafica, mi ha condotto a non ritirare mai il timbro, né tantomeno a praticare la professione di Geometra.
Ho da sempre prestato consulenze di Progettazione CAD 2D e 3D presso Aziende e Studi Associati d’Ingegneria ed all’inizio degli anni 2000, è accaduto che io entrassi nel Canale Certificato Autodesk Italia; e tutt’oggi ne faccio parte (NKE SRL Platinum Partner Autodesk), con il ruolo di Tecnico/Commerciale BIM-AEC.
Arriviamo al dunque: mi è stato chiesto di condividere con Voi qualche concetto relativo al BIM, possibilmente contestualizzato nella tipica sfera professionale del Geometra e Geometra Laureato.
Il termine BIM, acronimo di Building Information Modeling, coniato negli anni 70 dal Prof. Charles M. Eastman del Georgia Institute of Technology (Atlanta – USA), può essere inteso, per capirci meglio, come “metodologia e processo per l’ottimizzazione della progettazione multidisciplinare (Architettonica, Strutturale, Impiantistica, Infrastrutturale e Civile, Carpenteria Metallica, Prefabbricatura, Arredo d’interni, ecc.) della pianificazione, della realizzazione e gestione di costruzioni, tramite l’ausilio e l’impiego di appositi softwares specializzati”.
Tramite tali “strumenti”, tutti i dati e le informazioni rilevanti di una costruzione, indipendentemente dalla destinazione d’uso, dalla dimensione, dall’ubicazione e dalla complessità, possono essere raccolti, gestiti, combinati e collegati digitalmente, al fine di ottenere una costruzione virtuale, sempre visualizzabile, controllabile, aggiornabile ed indagabile, come modello geometrico tridimensionale.
Il BIM, in sostanza, supporta la gestione dei documenti, il coordinamento e la simulazione durante l’intero ciclo di vita di un progetto (pianificazione, progettazione, costruzione, gestione e manutenzione) a partire dalla creazione di un modello 3D “intelligente”.
Pertanto, durante tutte le fasi di progettazione, la “strategia” dei Progettisti coinvolti, ognuno per le proprie specifiche mansioni, responsabilità e ruolo, non si limita, al disegno 2D (tradizionali Piante, Prospetti, Sezioni, ecc.) ed alla modellazione 3D (classiche estrusioni ed operazioni booleane), come invece avviene sin dagli anni 80 con il CAD (Computer Aided Design).
Ma tende ad utilizzare strumenti “intelligenti”, sempre Parametrici, sempre editabili con totale libertà ed efficacia, e sempre, questione assolutamente fondamentale nella metodologia BIM, condivisibili in tempo reale, tra tutti i protagonisti Progettisti della filiera, Committenza (Pubblica o Privata) ed Impresa di Costruzione, comprese.
La metodologia BIM, per essere implementata, richiede e pretende di essere “organizzata” in un certo modo.
Occorre, in sintesi, stabilire mansioni, ruoli, livelli di dettaglio (LOD), rispettandone le tempistiche ed i ritmi di lavoro.
Autodesk mi ha costantemente permesso di accedere alle più recenti Tecnologie di Progettazione, ed ha introdotto Revit, software che integra perfettamente al proprio interno tutti i concetti di Parametricità e BIM, nell’ormai lontano anno 2002, continuando negli anni ad implementarne le capacità e le prestazioni, e rendendolo, al momento, la piattaforma BIM più completa (AEC Collection), diffusa ed utilizzata a livello italiano e mondiale.
Nessun fraintendimento, per carità: abitano il libero mercato (per fortuna!) anche altri softwares Parametrici e BIM, oltre a Revit di Autodesk, ognuno con le proprie peculiarità, eccellenze (pregi) e limitazioni (tutto è perfettibile!).
Ed infatti esiste un opportuno formato di interscambio BIM, non controllato da un singolo fornitore o gruppo di fornitori, che tende a facilitarne l’interoperabilità: mi sto riferendo all’IFC (Industry Foundation Classes).
Ciò su cui vorrei insistere, è il concetto per il quale, qualsiasi figura professionale nell’ambito edilizio, sia in qualche modo coinvolta ed interessata dalla metodologia BIM.
Geometri e Geometri Laureati in primis!
Giusto per attirare l’attenzione su qualche esempio, mi riferisco non genericamente alla Progettazione Architettonica, Strutturale od Impiantistica, ma bensì a tutte le attività specifiche, che competono alla figura del Geometra e Geometra Laureato (senza alcuna intenzione di andare a districarmi nella normativa inerente al tema delle competenze; non è questa l’occasione giusta!).
La metodologia BIM permette di assegnare ad ogni singolo elemento della costruzione, una “fase”, ovvero l’appartenenza ad un’azione specifica nel tempo (4D), e di conseguenza gestisce il progetto nelle risorse con strutture di ripartizione del lavoro WBS e Diagramma di Gantt.
Chi è specializzato ad esempio in Computi Metrici Estimativi (documento che permette di definire il costo di costruzione di un’opera edilizia), ha oggi gli strumenti per “estrarre” dinamicamente quantità ed informazioni direttamente dal modello BIM, creando un legame con i prezziari Regionali.
Ed alla modifica/evoluzione costante e repentina del Progetto, corrisponde un altrettanto efficace, veloce e preciso aggiornamento del Computo (5D).
E dunque, occorre in ogni caso, abituarsi a “masticare” il dato BIM.
Chi è specializzato ad esempio in rilievi dello stato di fatto di edifici ed infrastrutture, sta certamente evolvendosi (o si è già evoluto) nella direzione della tecnologia “nuvola di punti” (rilievo laser scanner e drone) ed è oggi chiamato a “restituire” il rilevato (lo scansionato), non elaborandolo in semplici files file CAD 2D/3D “.dwg”, ma ottenendo un modello BIM (SCAN TO BIM).
Chi è specializzato ad esempio in operazioni topografiche di misurazione e determinazione e verifica dei confini catastali, operazioni di tracciamento di strade poderali e consorziali, di strade ordinarie e di canali di irrigazione e di scolo, di misura e divisione di fondi rustici e di misura e divisione di aree urbane, oggi è chiamato ad operare con strumenti software che abbiano la capacità d’integrarsi con i modelli BIM (AutoCAD MAP 3D, Civil 3D, Infraworks, ecc.).
Chi è specializzato ad esempio in mansioni di perito comunale per le funzioni tecniche ordinarie, in quanto facente parte di una Amministrazione Pubblica, certamente sarà (o è già stato) coinvolto nel recepimento del decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti del 1° Dicembre 2017 n°560; il cosiddetto “Decreto BIM”, già entrato in vigore dall’1° Gennaio 2019.
La metodologia BIM sottintende che il Progetto sia georeferenziato e pertanto, è possibile valutarne e declinarne, le prestazioni energetiche, fin dalle prime fasi.
La metodologia BIM permette di effettuare la “Clash Detection” ed il Clash Management”; entrambe azioni atte ad evidenziare, controllare e risolvere eventuali conflittualità tra i modelli strutturali, architettonici ed impiantistici (ecc.), durante le fasi di progettazione, e non per forza in cantiere, durante la fase di costruzione, quando i tempi ed i costi di reversibilità, risulterebbero penalizzanti ed elevati.
Altra peculiarità della metodologia BIM, è la capacità di realizzare Rendering Fotorealistici ed Animazioni ad altissimo impatto visivo, che permettono ai Progettisti, alla Committenza ed all’Amministrazione Pubblica responsabile della pratica edilizia, di visualizzare il fabbricato, dotato di materiali e texture realistiche, nonché l’interazione con il paesaggio circostante, urbano o rurale che sia.
Recenti implementazioni ereditate dal settore videoludico (Video Games), consentono di “immergersi” e “camminare” all’interno del Progetto Virtuale, ed interagendo con esso, indossando i Visori 3D a 360° (Virtual Reality ed Augmented Reality).
Ma con l’occasione di questo articolo, credo sia corretto nei confronti di Voi lettori, analizzare anche gli aspetti economici di tale “cambio epocale”, addirittura più “disruptive” (cambiamento di paradigma) se paragonato al passaggio dal “Tecnigrafo al CAD” nei primi anni 80.
Implementare la Metodologia BIM richiede comunque investimenti di tempo e denaro, certo, direttamente proporzionali alla propria professione e competenze.
Infondo, se oggigiorno abbiamo a disposizione degli strumenti progettuali potentissimi e performanti, sarebbe opportuno arrivare a sfruttarne correttamente le peculiarità e le potenzialità.
Evoco l’investimento di tempo, poiché gli strumenti software BIM, qualsiasi essi siano, prevedono un periodo medio/lungo di Formazione ed apprendistato, possibilmente utilizzando, durante la didattica, dei propri “Progetti Pilota”, ovvero rappresentanti le proprie esperienze pregresse, oppure propri esempi edilizi concreti (CAD TO BIM).
Investimento di denaro, poiché la Formazione Certificata ha un costo; a parte qualche rarissima eccezione, credo sia impensabile procedere da autodidatti, come invece, probabilmente, è accaduto a parecchi di noi, ai tempi di AutoCAD…
Le Licenze software BIM hanno un costo, ed anche i dispositivi hardware adatti per supportare queste ultime, devono avere requisiti di sistema specifici e solitamente di elevato profilo (Workstation).
E’ altrettanto vero che grazie a Bandi Pubblici, Finanziamenti a fondo perduto (solitamente in %) e particolari formule di pagamento (Noleggio Locazione Operativa con rate mensili fiscalmente deducibili), ogni singolo Professionista ed Azienda, ha l’opportunità di investire riuscendo a “sopportare” e gestire tutti i costi di “adozione”.
Se posso permettermi, sapete quale potrebbe essere il primissimo passo, per chi tra Voi, si appresta ad approcciarsi alla metodologia BIM?
Aderire all’iniziativa formativa del Vostro Collegio di appartenenza, in grado di offrirvi percorsi formativi Certificati (inclusivi di Crediti CFP), a costi convenzionati e pertanto assolutamente meno impattanti di quelli di mercato.
Amo la mia professione di Consulente Certificato Autodesk.
Amo potermi confrontare con Voi professionisti, sognando l’eccellenza, l’evoluzione ed il progresso, ma allo stesso tempo ascoltando le problematiche ed i dubbi, e cercando insieme a Voi, possibili soluzioni.
Grazie per avermi letto, e grazie ad Azimut ed al Collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Ancona, per avermi concesso questo spazio.
Spero di essere stato chiaro ed utile, ma non certamente esaustivo; abbiamo sfiorato soltanto la fatidica “punta dell’iceberg”, senza approfondire troppo.
Cosa che, volendo reciprocamente, magari potremo fare in altre future (non troppo lontane) occasioni…
di Massimo Tei
cv Diplomato Geometra nel 1995. Tecnico/Commerciale Certificato Autodesk BIM-AEC per l’Emilia-Romagna – Marche – Umbria