
Iniziamo da nome, cognome, età, professione e partito/coalizione con cui è stato eletto.
Moreno Pieroni, 59 anni, odontotecnico, eletto con la lista civica ‘Loreto nel Cuore’.
Quali strategie si propone di mettere in campo la sua amministrazione per valorizzare il territorio e le sue risorse architettoniche e naturali?
Il primo obiettivo è di creare un assetto viario in grado di dare risposte importanti ad una accoglienza dei turisti che deve essere adeguata ad una città santuario come la nostra. Mi riferisco in particolare all’ascensore inclinato, che intendiamo fare ripartire al più presto. Sarebbe un fattore decisivo per l’accoglienza dei flussi turistici e per rendere più fluida la viabilità cittadina, anche nell’ottica di valorizzare il contesto storico della parte centrale della città. Intendiamo poi promuovere il percorso delle fontane storiche, che recentemente sono state restaurate e che devono rientrare nei punti di attrazione culturale di Loreto, visto anche il loro fondamentale ruolo di punti di ristoro nella tradizione del pellegrinaggio. E quindi il completamento della Via Lauretana, progetto che riunisce la valorizzazione delle peculiarità spirituali, architettoniche e paesaggistiche della nostra città.
Sul piano urbanistico e di assetto del territorio quali sono le linee politiche e di indirizzo per la gestione degli attuali strumenti di pianificazione?
L’obiettivo è quello di approvare entro il 2021 almeno in prima bozza il piano regolatore, istituendo normative che ci permetteranno di attivare un meccanismo di compensazione tra le aree che i cittadini hanno chiesto di riportare ad uso agricolo e quelle che torneranno invece edificabili. Useremo questa cubatura in una progettazione bene inserita nel territorio, che preveda piccoli spostamenti e piccole aree residenziali, nel rispetto della vivibilità e dell’habitat. In un comune come il nostro, la cui area è di 17 km quadrati, occorre una maggiore sensibilità nella progettazione e una attenzione più consapevole alla qualità della vita e al rispetto del paesaggio.
Il territorio comunale di Loreto è naturalmente caratterizzato dall’importante presenza del Santuario mariano e di numerose istituzioni religiose. Quali sinergie intende sviluppare la sua amministrazione?
Abbiamo già iniziato un percorso di sinergia con la Delegazione Pontificia che nei prossimi mesi si concretizzerà in incontri mirati e progetti comuni per creare opportunità di sviluppo per Loreto. Una sinergia tanto più necessaria in questi momenti cosi difficili: va ricordato che la nostra città è stata purtroppo una delle più penalizzate delle Marche, dal momento che la sua fonte economica primaria rappresentata dal turismo religioso è crollata verticalmente fino quasi ad azzerarsi nei mesi del lockdown e, più in generale, in tutto l’anno 2020 appena concluso. Una situazione che sta mettendo a dura prova il nostro tessuto produttivo e sociale, per questo diventa ancora più fondamentale creare una collaborazione proficua con le autorità religiose cittadine che possa rilanciare concretamente Loreto dal punto di vista spirituale e turistico.
Com’è strutturato il vostro ufficio comunale che si occupa di urbanistica ed edilizia?
Il nostro settore ha due responsabili: uno per l’Urbanistica e uno per la parte dei Lavori pubblici. Ciascun settore ha i suoi tecnici dedicati. In questo modo abbiamo trovato la giusta formula per fare interagire queste due ‘anime’ del settore e rendere la collaborazione più snella ed efficiente. In generale il rapporto con i tecnici e i professionisti del settore della nostra città è buono e improntato al rispetto reciproco dei ruoli.
Avete subìto danni dal terremoto del 2016 ad edifici pubblici e privati del vostro comune?
È stato danneggiato l’edificio delle Scuole Marconi, uno dei più importanti della città. Stiamo portando avanti l’iter per la ristrutturazione e messa in sicurezza, per cui dal governo centrale sono stati stanziati 2,1 milioni di euro. La previsione e l’obiettivo è di approvare i progetti esecutivi e le procedure di gara entro la primavera del 2022.
Qual è il pensiero della sua amministrazione sul tema delle unioni, delle fusioni e delle incorporazioni di comuni?
È un tema difficile, soprattutto nelle Marche che notoriamente è una regione ‘ricca’ di tanti piccoli comuni. Ritengo che la questione vada approcciata principalmente sul fronte dei servizi che un eventuale accorpamento potrebbe dare e non solo dal punto di vista della fusione in quanto tale. Quella che va creata è una fusione di servizi ottimizzati ma efficienti e davvero vicini alle necessità della popolazione dell’area interessata.
Stiamo entrando nella terza fase dall’emergenza COVID19. Secondo lei come cambia il ruolo del Sindaco, e delle istituzioni locali in genere, dopo questa pandemia?
Il Covid ha portato tutta una serie di gravi ripercussioni economiche e sociali. Inevitabilmente il ruolo del sindaco in un contesto come questo è cambiato, perché si diventa ‘front office’ delle esigenze e delle problematiche dei cittadini non solo come responsabili della salute pubblica, ma anche per problemi molto diretti come, ad esempio, l’impossibilità di riuscire a pagare le bollette. I sindaci devono attenzionare questi aspetti in modo diverso rispetto al passato, tenendone conto anche in sede di bilancio. Nel nostro caso, nel bilancio previsionale per il 2021 che approveremo a fine gennaio predisporremo capitoli appositi per dare risposte anche a queste esigenze. Oggi si chiede ad un sindaco di intervenire sempre più direttamente nelle problematiche del territorio.