Il corso triennale a orientamento professionale presieduto dal Prof. Michele Serpilli, attivato all’Università Politecnica delle Marche in via sperimentale nel 2018 appoggiandosi alla classe L-23 “Scienze e tecniche dell’edilizia”, da quest’anno è divenuto effettivo nella nuova classe di laurea LP-01.
Federico Girolimetti è di Senigallia e si è diplomato come geometra all’Istituto tecnico CAT “Corinaldesi” nel 2019. È il primo della sua città e tra i primi della Provincia di Ancona ad aver completato il percorso universitario valido per il titolo professionale. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscere meglio la sua esperienza.
Se dovessi fare un bilancio della tua esperienza universitaria, come la giudicheresti?
Personalmente mi sono trovato molto bene. Ero già appassionato a molte delle materie che ho affrontato durante il corso, come progettazione, estimo e tecnologie dei materiali, e sono rimasto molto affascinato da altre a cui non avevo mai avuto modo di approcciarmi alle superiori, come prevenzione dei rischi ambientali o urbanistica. Se dovessi dare una percentuale, ho trovato il corso completo all’85%, essendo ancora sperimentale mancavano alcune materie fondamentali come topografia. Fortunatamente ho avuto una professoressa molto brava alle superiori, per cui non ho avuto problemi, ma è stata comunque una lacuna, colmata quest’anno con l’aggiunta della materia nel nuovo piano didattico. Complessivamente è stata una bella esperienza, mi sono laureato in corso con 110 e lode e di sicuro non posso lamentarmi.
Quanto hanno inciso nella scelta i cinque anni passati al CAT?
Inizialmente mi ero iscritto a un corso di laurea completamente diverso, avevo iniziato Matematica a Bologna. Non mi trovavo bene per una serie di fattori, primo fra tutti l’approccio alla matematica. Arrivando da un Istituto tecnico come Geometri, dove la matematica è prettamente pratica e ha effettivamente un fine nella vita reale, basti pensare a matematica finanziaria o alla matematica in topografia, mi sono trovato in un mondo in cui l’approccio alla materia è totalmente astratto, per cui ho capito quasi subito che non faceva per me. Per non perdere un anno, la seconda scelta è ricaduta su questo corso perché costituiva una prosecuzione degli studi che avevo fatto e che mi sono sempre piaciuti. Tornando indietro forse avrei fatto diversamente la prima scelta, quindi non so se poi avrei affrontato questo percorso, ma alla fine di questi tre anni non mi pento, e i cinque anni passati al CAT sicuramente hanno influito.
Quali sono gli aspetti più interessanti del CAT?
Il giudizio è sicuramente soggettivo. Per quanto mi riguarda, penso che le materie tecniche siano tutte molto affascinanti, ma devi essere appassionato, perché se non ami quello che studi tutto diventa pesante e insostenibile, e ciò vale per qualsiasi scuola.
Alla scelta della scuola superiore come ci sei arrivato?
Devo dire che sono stato fortunato perché è stata semplice. Ho sempre amato il disegno tecnico, ma quello che più ha influito è stato il fatto che nell’anno in cui ho concluso le medie stavamo facendo dei lavori edili in casa. Ricordo che tornato da scuola trovai in sala le tavole di progetto realizzate dal geometra, ne rimasi affascinato e dissi a mia madre che avrei voluto fare il geometra anch’io.
Quali erano le tue aspettative?
Non saprei, non penso che a quell’età un ragazzo o una ragazza siano abbastanza maturi per capire cosa fare da grandi, per questo ammetto di essere stato fortunato nella scelta. All’inizio non sapevo cosa aspettarmi, però poi mi sono trovato molto bene.
Consiglieresti questa scuola?
Si, ma secondo me uno studente deve avere la possibilità di conoscere un po’ più da vicino gli studi che farà. In questo senso le giornate di scuola aperta sono importanti e penso che possano essere organizzate meglio. È importante stimolare la passione, specialmente quando si presentano materie molto tecniche, come topografia, personalmente quella che ho amato di più.
Qual è il tuo attuale settore di riferimento e quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
Al momento il mio settore di riferimento è quello edile, ma in futuro mi piacerebbe entrare nel mondo dell’insegnamento, anche se, purtroppo, con la triennale si può diventare solo ITP e non professori, quindi l’impossibilità di affrontare una magistrale forse è la cosa che più mi dispiace del corso, anche se alla fine non mi ha condizionato nella scelta perché comunque ti apre immediatamente molte porte.
Se dovessi esprimere un giudizio generale sulla professione di geometra?
Grazie al tirocinio che ho fatto durante il corso universitario mi sono reso conto che la professione del geometra è molto più ampia di quello che pensavo. Questo lavoro è sicuramente impegnativo, ma penso che possa offrire anche delle belle soddisfazioni. Sicuramente appena avrò la possibilità di iscrivermi al Collegio lo farò.